La Sonata per violino in sol minore di Giuseppe Tartini è meglio nota come “Il trillo del diavolo”. Si tratta di una sonata per violino e basso continuo famosa per essere tecnicamente molto impegnativa. Questa sonata è suddivisa in quattro movimenti, e non tre, come vorrebbe invece la “forma-sonata”. Anche il carattere dei brani ha una struttura atipica, visto che secondo il modello della forma-sonata, un brano deve avere la seguente struttura:
- Il primo tempo dev’essere un Allegro, o comunque un brano veloce
- Il secondo tempo un Andante o un Largo o un Adagio, ovvero un brano più lento e calmo del precendente
- Il terzo e ultimo tempo un Rondò, cioè un brano più rapido e dirompente dei due precedenti.
Il “trillo del diavolo” ha la seguente struttura:
Inizia con un Larghetto affettuoso, in 6/8, che è il tema principale della Sonata e che rappresenta il tema base sul quale sono costruiti gli altri movimenti. Ha una struttura semplice e lineare, eccezion fatta per alcuni procedimenti armonici e la presenza dello stesso trillo.
Il secondo movimento procede con un Allegro, in 2/4. È la prima variazione sul tema del Larghetto. Ha una struttura molto più complessa rispetto al precedente movimento. Mentre il pianoforte nel primo movimento si limitava a delle cadenze, qui fa anche degli accenni di melodia, mentre il violino, effettua diversi passaggi virtuosistici.
Il terzo ritorna ad un’atmosfera grave, molto lenta, in 3/4, e più mesto del primo movimento. Qui si riconoscono maggiormente i temi del primo movimento che nel brano precedente.
Spartito
Tartini - Il trillo del Diavolo (3.070 hits)